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Ciambelline glassate agli agrumi, con carote e panna montata

Ti ho pur detto che io non piglio mai iniziative
e mi faccio sempre sedurre dagli altri.
Seducimi.
Cesare Pavese

Stamattina ho talmente sonno, che proprio non ce la faccio a riprendermi. Subito dopo aver fatto colazione, mi sarei infilata nuovamente a letto, con le coperte tirate fin sulla testa e invece sono qui, puntuale come un orologio svizzero, a scrivere il mio post.

Quello appena trascorso, è stato un weekend rilassante, ma al tempo stesso intenso. Sono andata sempre a letto tardi, mi sono alzata sempre presto e mi sono dedicata a innumerevoli attività, corsa compresa. Mi rendo conto che il “dolce far niente”, è un qualcosa che non mi appartiene. Forse riesco a stare un po’ ferma solo quando guardo la TV, ma è un’attività che nella mie giornate occupa un paio d’ore o poco più, solitamente la sera, dopo cena, giusto il tempo di un film o di un paio di puntate della/e serie del momento. Ma è uno star ferma relativo; il corpo sta fermo, ma la testa, lavora sempre.  

Poi, c’è da dire che sono sempre stata una che legge forte, ma nell’ultimo anno, la mia dipendenza dai libri è diventata ancora più ferrigna e anche questa è un’attività che occupa parecchio, seppur piacevolmente, in termini di tempo, testa e cuore. Ne acquisto in gran numero, li ripongo alla meglio nel pochissimo spazio vuoto rimasto nella mia libreria (affastellare, è il verbo giusto) e poi, quand’è il momento di scegliere una nuova lettura, mi ci piazzo davanti e comincio a frugare, ad osservare le copertine, a leggere le prime righe o la trama appena accennata nella seconda o nella quarta di copertina, manco fossi in Feltrinelli.

Così, nell’ultima settimana, ad esempio, ho iniziato e finito (a malincuore), un libro che mi ha completamente risucchiata: Una bellissima coppia discorde – Il carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi.

E’ stato un vero e proprio viaggio nel contesto storico e culturale di quegli anni (1945-1950), con tantissimi riferimenti agli scrittori più grandi e importanti della letteratura nazionale ed internazionale e questo perché sia Bianca che Cesare, lavoravano per Einaudi, e nelle loro mani, sono passati molti tra i libri più importanti di sempre.

Avvincente e intrigante lo scambio epistolare tra i due. Un amore intenso, ma mai sdolcinato o banale, fatto di scaramucce, contrasti e di reciproci scossoni.

Scriveva Bianca a Cesare (per provocarlo): “Caro Cesare, che peccato che tu non mi possa proprio voler bene… sta’ tranquillo che io posso anche non vederti eppure averti nella mia vita molto di più di quanto pensi… non ti dimenticherò mai – non ti parlo di amicizia naturalmente… ha più a che fare con un sentimento familiare che so come fra fratelli e sorelle o come appartenenti alla stessa razza.

E Cesare rispondeva alle provocazioni di Bianca: “Grazie, cara sorellina, ma io credo che sarà più proficuo tra noi il rapporto amanti-in-lotta, odi-et-amo, Alla sua donna, baci-morsi. Sei una grossa canaglia e farò con te grandi sciocchezze. Oltre ai romanzi.

E poi, ancora: “…che cosa pretendi? che ci coccoliamo come due conigli? Io trovo molto bello questo maltrattarci insaziabile; noi siamo una bellissima coppia discorde, e il sesso – che dopotutto esiste – si sfoga come può.

Bianca era per Cesare una ventata di aria fresca; una donna intelligente, eternamente indecisa su quale fosse la sua strada, “capricciosa” e scostante, ma al tempo stesso stimolante e intrigante, tant’è che è stata proprio lei la musa ispiratrice dei “Dialoghi con Leucò”. Libro a cui Pavese era tanto legato. 

Cesare, invece, era per Bianca “il suo “maestro“. L’uomo di cui era profondamente innamorata. Inafferrabile, schivo, ombroso, ruvido, inquieto, ma al tempo stesso affidabile. Cesare c’era… la spronava, la sgridava, la invitava a credere in sé stessa e a scegliere (e seguire) una strada, senza inutili deviazioni.

Era l’uomo che le ha dato tanto e a cui lei ha dato tanto, per come poteva, e soprattutto, per come lui glielo permetteva.

Bianca e Cesare, così diversi, eppure, tanto simili… simili nell’anima e nelle fragilità di cui erano fatti. D’altro canto, Pavese era quello che scriveva: “Tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l’altro se ne serva per affermare la sua forza.”

E tra Cesare e Bianca, credo sia accaduto. 

In sintesi, è una lettura che vi consiglio assolutamente… come dicevo, io mi ci sono persa, ho imparato e scoperto tante cose nuove e ne ho approfondite molte altre, per conto mio. 

Ma visto che questo è anche un blog in cui la cucina ha la stessa importanza delle parole, ecco che prima di andare, vi lascio la ricetta di queste deliziose Ciambelline glassate agli agrumi, con carote e panna montata. Soffici e profumatissime, sono perfette per la merenda o per una colazione-coccola. Si preparano in fretta e sono certa che vi conquisteranno al primo morso, perché sono buonissime!

Direi che per oggi è tutto… ci rivediamo qui lunedì prossimo ;)

M.

Alice
E Cesare perduto nella pioggia sta aspettando da sei ore il suo amore ballerina. E rimane lì, a bagnarsi ancora un pò, e il tram di mezzanotte se ne vae tutto questo Alice non lo sa.”

Il Cesare in questione, era proprio Cesare Pavese…

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Ciambelline glassate agli agrumi, carote e panna montata

Per 12 ciambelline o per uno stampo plumcake da 30 cm o da ciambella da 24 cm di diametro
Portata Dessert
Cucina Italiana
Keyword Agrumi, glassa, Panna montata, Torta alle carote

Ingredienti

  • Per le ciambelline
  • 250 ml di panna fresca montata
  • 200 gr di farina 00
  • 50 gr di farina di carote
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 3 uova medie
  • 250 gr di zucchero
  • 1 arancia (la scorza grattugiata)
  • 1 limone (la scorza grattugiata)
  • i semini di una bacca di vaniglia
  • Per la glassa
  • 200 gr di zucchero a velo
  • 2 arance (il succo)
  • 2 limoni (il succo)
  • q.b. di granella di pistacchi per completare

Istruzioni

  • Imburrate e infarinate gli stampi e accendete il forno in modalità statica, a 160 gradi.
  • Montate la panna e tenetela in frigo fino al momento dell'utilizzo.
  • Lavorate nella planetaria, montata con le fruste, le uova con lo zucchero, i semini di vaniglia e la scorza grattugiata di arancia e limone. Dovete ottenere un composto chiaro, gonfio e spumoso.
  • Portate la velocità a 1 e aggiungete poco per volta farina e lievito setacciati e lavorate fino a incorporare bene.
  • Aggiungete la panna a mano, con l'aiuto di una spatola, con movimenti dall'alto al basso.Quando la panna sarà perfettamente incorporata, trasferite il composto negli stampi e infornate per circa 30 minuti scarsi, se optate per le ciambelline e per circa 45/50 minuti, se optate per ciambella o plumcake. In ogni caso, verificate la cottura con uno stecchino, che dovrà risultare completamente asciutto.
  • Lasciate intiepidire le ciambelliine prima di sformarle.
  • Mescolate in una ciotola il succo d'arancia con quello di limone.
  • Per la glassa, lavorate in una ciotola, con l'aiuto di una frusta, lo zucchero a velo con due cucchiai di succo d'arancia e due cucchiaio di succo di limone.
  • Con l'aiuto di un cucchiaio, irrorate le ciambelline con il succo di agrumi avanzato e poi, con la glassa. Completate con granella di pistacchi e lasciate asciugare, prima di servire.
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